Harmonia Mundi

vol. 2 / MMXXIII

Harmonia Mundi
3 min readFeb 26, 2023

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PRESENTAZIONE

Prima ancora di essere una organizzazione, con il suo apparato burocratico e amministrativo, la massoneria è una via di conoscenza. Non può conseguentemente, per sua stessa natura, essere costretta ad alcuna restrizione, laicista o confessionale o di qualsiasi altro tipo. Ciò vale anche in relazione alle modalità simboliche con cui essa dispone i suoi insegnamenti, per il corretto recepimento dei quali — oltre al proprio orizzonte intellettuale, naturalmente — l’unico aspetto necessario è la coerenza interna di ognuna delle molteplici ritualità in cui questa tradizione iniziatica si è declinata nei secoli.

Dobbiamo rispettare le forme che l’arte muratòria ha assunto, adattandosi nelle varie epoche alle mutate condizioni dei cicli dell’umanità, traendo profitto dagl’insegnamenti lasciatici dai nostri predecessori; al mettere in luce le loro testimonianze sono giustappunto dedicati i nostri Dossiers. Ma è un lavoro inutile se non sappiamo rielaborare quel linguaggio antico in noi stessi, svincolandolo dalla sua contestualizzazione temporale e raddrizzando «spazialmente» la prospettiva nei confronti di quel che percepiamo dal punto di vista individuale.

La questione della trasponibilità di tale arte a ogni livello dell’esperienza umana è di capitale importanza, dunque, perché riguarda il sacrum facere delle potenze divine — o aspetti del Verbo — che ciascuno porta in se stesso; e la si ritrova ovunque, dal mito di Osiride alla leggenda di Hiram, comparando le narrazioni simboliche adottate dalle differenti forme tradizionali per alludere all’incessante susseguirsi di morti e rinascite nell’edificazione del modello cosmico costituito dal tempio.

Allorché si sposi una griglia interpretativa della realtà, alla maniera dantesca, come racchiusa in un volume (vale a dire, sintetizzata in un progetto d’insieme) da cui «l’universo si squaderna» (Par., XIII, 87), ne è conseguenza logica l’impossibilità, per tutto ciò che vi partecipa, volente o nolente, di sottrarsi alla scrittura delle sue pagine, cioè alla concretazione di quel progetto che le forme iniziatiche occidentali, appoggiandosi sul simbolismo costruttivo, chiamano il «piano del Grande Architetto del-l’universo». Tutti i nostri sforzi devono essere diretti a prenderne realmente coscienza, attivandoci in direzione di ogni possibile approfondimento e, quindi, interrogandoci sulla funzione che inevitabilmente ciascuno di noi vi riveste, qualsiasi essa sia.

SOMMARIO

Pierre Morlière, «A proposito dei due San Giovanni» (inedito in lingua italiana; originariamente apparso in «Le Symbolisme», n. 391, ottobre-novembre 1969)

Denys Roman, «Una breve mise au point» (inedita in lingua italiana; originariamente apparsa in «Études Traditionnelles», n. 421–422, settembre-dicembre 1970)

José Antonio Ferrer Benimeli, «Retroterra storico-culturali del mestiere di scalpellino e dell’industria lapidea» (inedito in lingua italiana; originariamente presentato al terzo Colloque International de Glyptographie, in Saragozza, 7–11 luglio 1982)

Mauro Alemanno, «Nota integrativa» (appositamente scritta per questo Dossier)

Jean-Michel Mathonière, «Il più nobile e giusto fondamento al taglio della pietra nell’antica Bauhütte» (inedito in lingua italiana; originariamente apparso in «La Règle d’Abraham», n. 3, aprile 1997)

Ananda Kentish Coomaraswamy, «Eckstein» (pressoché irreperibile in lingua italiana; originariamente apparso in «Speculum», vol. XIV, n. 1, gennaio 1939)

E. John T. Acaster, «Alle origini della Massoneria» (inedito in lingua italiana; originariamente apparso in «Ars Quatuor Coronatorum», n. 125, 2012)

Giovanni Testanera, «Sulle tracce degli Antichi Doveri» (revisione inedita; originariamente apparso in «La Lettera G» / «La Lettre G», n. 4, Equinozio di Primavera 2006)

Santiago de Vilanova, «Massoneria e realizzazione spirituale» (inedito in lingua italiana; originariamente apparso in Libro de Trabajos: 2000–2001, Logia de Estudios e Investigaciones Duque de Wharton, Gran Logia de España)

Fabrizio Alfieri, «Annotazione conclusiva» (appositamente scritta per questo Dossier)

VESTE TIPOGRAFICA

Formato tascabile 21 cm x 13 cm; copertina in cartoncino vergato Cordenons “Dalì” ghiaccio 200 gsm (con alette da 7,5 cm); pagine interne in carta Palatina avorio 100 gsm; brossura cucita a filo di refe.

SCHEDA

«Harmonia Mundi», Dossier, vol. 2 / MMXXIII, raccolta di studi tradizionali a cura di Fabrizio Alfieri, Harmonia Mundi, Torino 2023, 234 pagine (medio formato e immagini).

ISBN 978–88–99734–23–7

PRESENTAZIONE DELLA COLLANA

Il Dossier intitolato «Harmonia Mundi» rappresenta il cuore del nostro progetto editoriale. Si tratta di una raccolta di studi tradizionali, a numerazione progressiva e cadenza annuale. I temi portanti sono il simbolismo, la ritualità e le origini storiche e leggendarie della Libera Muratoria, a cui si affiancano alcuni contributi intellettuali sulla Sophia perennis, ovverosia l’unanime tradizione di saggezza da cui procedono, in quel che hanno di realmente valido, tutte le filosofie volte a comprendere il nostro posto nel cosmo e il significato più profondo della stessa vita.

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