La vita tradizionale è la sincerità

Ad-dînun-nasîhah

Harmonia Mundi
4 min readMar 1, 2021

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PRESENTAZIONE

È stato riferito che il Profeta - Allâh lo benedica e gli dia la pace! - ha detto: «Le azioni più care ad Allâh sono le testimonianze d’amore per la gente e il fare il bene a tutti, pii e licenziosi». Si tratta di una caratteristica generale, bella in ogni essere, e tra i sufi d’eminente bellezza e valore. Da lì proviene l’unione della loro fraternità. Essi dicono in una massima: «Tra i sufi, le relazioni tra due fratelli non sono perfette finché uno non dica all’altro: O me stesso!».

Tra i caratteri del sufi troviamo che la magnanimità è la risposta alla tua provocazione e se gli fai torto egli ti tratta bene, seguendo il ḥadîth: «Fai del bene a colui che ti ha fatto del male». Tra questi caratteri, egli perdona colui che l’ha oppresso, va a trovare chi l’ha abbandonato e dà a chi non è stato generoso con lui.

In una parola, la Via dei sufi è una Via d’Unione; i loro respiri e i loro costumi sono l’amicizia nell’Unione. Giacché l’Unione è il principio dell’esistenza e il principio di ciò che si differenzia in tutti i mondi. I sufi la ricercano, giacché essa genera l’insieme dei gradi della Via, le sue manifestazioni e i suoi stati transitori.

Sayydinâ ‘Alî — Allâh sia soddisfatto di lui! — ha detto: «Se mi chiedessero di vedere altro che Lui, non potrei».

Chi è pervenuto a tale visione s’è estinto (fanâ’) in Allâh ed è giunto a vedere in tutte le cose solo Allâh, vale a dire vede in ogni cosa le Sue manifestazioni e i Suoi segni. Sayydinâ Muḥammad — su di lui le benedizioni d’Allâh e la pace! — citava a tal proposito questa frase: «V’è in ogni cosa un segno che mostra ch’Egli è l’Unico».

Giacché le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, e l’accesso presso Allâh passa attraverso di loro.

L’AUTORE

Generosità e altruismo, rettitudine nella condotta, purezza dell’intenzione e una grande umiltà spiccano tra i caratteri della nobile natura di Muḥammad Tâdilî. La sua relazione con vari shuyûkh contemporanei superò il mondo fisico e si sviluppò con forza anche in quello spirituale. Dopo aver ricevuto l’autorizzazione alla funzione di shaykh nel taṣawwuf direttamente dal Profeta e l’investitura da Mawlây ‘Abd al-Qâdir Jîlânî, dallo Shaykh Abû Ḥasan Shâdhilî, dallo Shaykh Sîdî Aḥmed Tijânî e altri, la sua casa divenne una zâwiya frequentata da numerosi discepoli provenienti da tutte le parti del mondo arabo e dall’Europa, dove si praticavano il samâ’, il dhikr e l’insegnamento della dottrina in particolare attraverso gli scritti di Ibn ‘Arabî. Anche se Sîdî Muḥammad Tâdilî era shaykh della ṭarîqah Darqâwiyya, egli aveva un’apertura verso tutte le ṭuruq; chiamava alla riunione e non alla separazione tra i murîdîn per rafforzare l’amore nella fede.

Questa edizione de La vita tradizionale è la sincerità presenta al pubblico italiano il trattato Ad-dînun-naṣîḥah per la prima volta in traduzione integrale, direttamente condotta a partire dal manoscritto originale in lingua araba dalla sig.ra Bassiṭa Tâdilî, nipote dello Shaykh.

SOMMARIO

Nota editoriale - Presentazione - La vita tradizionale è la sincerità.

VESTE TIPOGRAFICA

Formato tascabile 19,5 cm x 10,5 cm; copertina in cartoncino vergato Cordenons “Dalì” perla 200 gsm (con alette da 7,5 cm); pagine interne in carta “Palatina” avorio 120 gsm; brossura cucita a filo di refe.

SCHEDA

Shaykh Muḥammad Tâdilî, La vita tradizionale è la sincerità, Harmonia Mundi, Torino 2019, 88 pagine (formato tascabile).

collana tascabile MONOGRAFIE, titolo n. 9

ISBN 978–88–99734–11–4

QUARTA DI COPERTINA

Nonostante gli epocali rivolgimenti che hanno avuto corso in parte consistente del mondo arabo negli ultimi decenni, con ripercussioni anche negli ambienti delle confraternite dell’esoterismo islamico, una forte aspirazione ancora consente di trovarvi selettivamente quegli strumenti operativi che ne contraddistinguono la portata iniziatica. L’insegnamento dello Shaykh Tâdilî ne rende tutt’ora viva testimonianza, quando, a partire dalla prima metà del secolo XX, l’accostarsi all’idea stessa d’iniziazione al fine di ricostituire un’autentica élite intellettuale in Occidente, attraverso la mediazione di elementi sinceramente acquisiti alla metafisica orientale, è stata la soluzione praticata da iniziati di grande levatura intellettuale. Per chi non sia ancora immerso nell’illusione della modernità, è acclarato che la funzione e l’opera di questi ultimi, certamente in ambiti di eccezionale riservatezza, non ha mancato di fruttificare.

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